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    giardino project, a cura di Giuseppe Amedeo Arnesano, è un luogo domestico del verde rivolto al confronto critico e politico nelle pratiche artistiche e curatoriali contemporanee. Un recinto urbano dove artistə e curatorə si alternano come ospiti di una residenza estiva.
Talk, interventi site-specific e operazioni editoriali sono azione e strumento di un processo di indagine dedicato alle dinamiche culturali e alle arti visive, ripensate in una visione periferica e di provincia come quella di un paese del Sud d’Italia
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ARTVERONA 22



ArtVerona
14- 16 ottobre 2022


Sezione LAB 
Giardino project - Veronica Bisesti

Dalla nube sibila il canto
a cura di Fabiola Cangiano


Foto Danilo Donzelli



Nell’ambito della sezione LAB di ArtVerona, Giardino project, fondato nel 2020 da Giuseppe Amedeo Arnesano, propone Dalla nube sibila il canto, progetto site specific di Veronica Bisesti a cura di Fabiola Cangiano. Anche in questa occasione giardino project, fuori dai confini territoriali di Trepuzzi in provincia di Lecce, presenta un’indagine curatoriale raminga, che guarda alla ricerca, alla promozione degli artisti emergenti e all’indagine sulla contemporaneità e nelle arti visive.

Con Dalla nube sibilia il canto Veronica Bisesti presenta una riflessione sul concetto di effimero, ripensato nella sua connotazione di vulnerabilità, precarietà ed evanescenza che si fondono e confondono, dando vita al corpus concettuale alla base del lavoro.

In antitesi al tema Riscrivere la mappa, proposto quest’anno da LAB, il progetto di Bisesti decostruisce l’idea di una nuova cartografia, della riscrittura di confini, di latitudini e longitudini che definiscono di un immaginario, perfino alternativo. Senza giudizio di sorta alcuna, Bisesti restituisce una fotografia della contemporaneità, palesando un destino, in cui, la fragilità e la transitorietà diventano una delle condizioni caratterizzanti dell’Io e delle comunità.

Utilizzando l’organico e il fuligginoso, Bisesti dà vita e rende visibili tali concetti, materializzando l’immateriale e anticipando un destino, esplicando così quel che resta e quello che inevitabilmente deperirà. Per fare questo l’artista realizza una scultura in materiale organico edibile, un display risultato dell’utilizzo del fumo di alcune candele, e tre disegni che completano il ciclo narrativo. 

La scultura in materiale deperibile è una stretta di mano personale, di intima autodeterminazione, dal titolo My self with my self. Ecco quindi che l’organico è l’anticipo della decomposizione e il fumo porta con sé quel che resta di corpi per secoli bruciati e messi al rogo, di cui null’altro rimane. Lo stesso fumo viene fissato su carta, dando vita a narrazioni simboliche che attingono da scenari pagani ed esoterici. I disegni diventano veicolo di attacco al potere e alla morale. Messaggi di sintesi distopica, di un futuro nebuloso e di un passato ancora da riscrivere. Il progetto si configura quindi come anticipo e descrizione del destino dei corpi e della materia. Il destino, forse, di una generazione, che fa dell’effimero e del temporaneo il suo modus vivendi.



Foto Danilo Donzelli


Foto Danilo Donzelli




1. My self with my self, budino, 2022, 25 x 11 x 5 cm
2. Siamo il passato oscuro del mondo #1, 2022, carboncino su carta, 27 x 35 cm
3. Siamo il passato oscuro del mondo #2, 2022, carboncino su carta, 27 x 35 cm
4. Siamo il passato oscuro del mondo #3, 2022, carboncino su carta, 27 x 35 cm






Veronica Bisesti, nasce nel 1991 a Napoli, dove attualmente vive e lavora. La sua ricerca affonda le radici sulla stratificazione della storia e tutti quei paradigmi culturali che condizionano la vita di tutti i giorni. Tra le mostre selezionate si annoverano: 2022, The expanded body, 1/9 arte contemporanea, 2021, There is no time to enjoy the sun, Fondazione Morra Greco, Napoli; 2019, To be here and there, Forte di Monte Ricco, Piave di Cadore; 2018, Sottobosco, Palatul Bànffy Muzeul National De Arta, Cluj-Napoca; 2018, Women, GABA, Macerata; 2014,Disegno, Casa d’Italia di Montréal, Montréal. Tra le residenze: 2022, a cielo aperto in una stanza, Latronico( PZ); 2021 Bocche sorelle, Noci, Bari; 2018, La città del sole, BoCS Art, Cosenza.

Fabiola Cangiano, nata a Napoli, classe 1991. Dove attualmente vive e lavora. Laurea in Archeologia presso La Sapienza di Roma, e poi un aggiustamento di rotta, che la porta ad occuparsi di arte contemporanea dopo un Master in Management dei Beni Culturali a Firenze. Ha lavorato come archeologa e assegnista di ricerca prima, e come gallery manager e artist liaison poi, in gallerie d’arte contemporanea a Roma e Napoli. Una costante nella sua ricerca è l’attenzione al territorio in cui si opera mantenendo uno sguardo aperto sul panorama internazionale, con particolare attenzione alle tematiche di genere e generazionali.






 





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Hybrida Tales by Untitled Association #42:
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