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    giardino project, a cura di Giuseppe Amedeo Arnesano, è un luogo domestico del verde rivolto al confronto critico e politico nelle pratiche artistiche e curatoriali contemporanee. Un recinto urbano dove artistə e curatorə si alternano come ospiti di una residenza estiva.
Talk, interventi site-specific e operazioni editoriali sono azione e strumento di un processo di indagine dedicato alle dinamiche culturali e alle arti visive, ripensate in una visione periferica e di provincia come quella di un paese del Sud d’Italia.





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VOLUME 3. ON A RAISON DE SE RÉVOLTER





VOLUME 3. ON A RAISON DE SE RÉVOLTER
Giulia Colletti- Davide Sgambaro
21 Luglio 2023 ore 19.30 nel bosco di San Vito a Trepuzzi
Lecce


On a raison de se révolter è il titolo del volume 3 di giardino project, che il 21 luglio 2023 ore 19.30 ospita gli interventi di Giulia Colletti, Curatrice dei Contenuti Digitali e Consulente alle Attività Collaterali presso il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, e Davide Sgambaro, artista in residenza presso il Nuovo Forno del Pane al MAMbo di Bologna. Echeggiando le istanze militanti e disobbedienti di Jean-Paul Sartre, Pierre Victor e Philippe Gavi, nel volume 3 ci si interroga sulle grammatiche di contestazione e sulle teorie di retroguardia della contemporaneità.

On a raison de se révolter prevede una lettura collettiva del minifesto del sociologo Boaventura de Sousa Santos, proposta da Giulia Colletti. Sfidando i grandiosi propositi dei manifesti modernisti, nel libro Epistemologie del Sud. Giustizia contro l’epistemicidio, 2009, il sociologo Boaventura de Sousa Santos prende le distanze dall’immaginazione politica occidentale e dalla teoria critica, elaborando piuttosto una pedagogia radicale ispirata alle pratiche di lotta e resistenza attuate da gruppi sociali che si oppongono alle oppressioni sistematiche causate dal colonialismo.

Ph Clara Linciano, 2023

La lettura è concepita come un esercizio di decostruzione delle rappresentazioni fittizie che sottendono storicamente alle maggiori epistemologie eurocentriche, con un’attenzione a un costrutto geopolitico in particolare: il Mediterraneo. Abbracciando la nozione di filologia vivente di Antonio Gramsci – intesa come una pratica di riconoscimento attivo delle complesse e situate interazioni tra sfere di pensiero eterogenee – il tentativo è di mettere in questione l’interpretazione univoca del Mediterraneo e di concepire piuttosto le sue molteplici declinazioni come luoghi di superamento del pensiero abissale.[1]

Grazie a chi ha preso parte alla lettura collettiva : Marco Vitale, Ambra Abbaticola, Lara Gigante, Mariangela Sisinni, Paolo Ferrante, Daniela D’Amore, Jonatah Manno, Cristel Caccetta, Luigi Imola, Thomas Berra


Ph Clara Linciano, 2023

La lettura collettiva è seguita dall’intervento No more blue tomorrows (spit) , 2023, di Davide Sgambaro con la performer Lavina Miglietta. Concepito come uno sciopero silenzioso e passivo, l’intervento invita a una riflessione sul rifiuto delle attuali e future generazioni a partecipare attivamente alla vita sociopolitica, producendo contro-intuitivamente una forma di risposta condivisa con il pubblico. Negli spazi di giardino project è inoltre allestita la serie di collage dal titolo Eroi #1, 2023. Lo strappo dell’etichetta PERONI diviene per Sgambaro un gesto apatico e morboso. La parola che l’artista compone espungendo alcune lettere suggerisce una forma di disillusione sul futuro e dischiude la drammaticità di un’azione all’apparenza innocua e arbitraria. Ne risulta un manifesto in cui “eroine” ed “eroi” sono in realtà coloro che giornalmente sopravvivono a conflitti di classe e identitari.



Davide Sgambaro, collage Eroi #1, 2023, courtesy giardino project


Biografie

Giulia Colletti (Palermo, 1993) è Curatrice dei Contenuti Digitali e Consulente alle Attività Collaterali presso il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea. Dal 2018 al 2021 è stata membro del board curatoriale della 19. Biennale des Jeunes Créateurs d’Europe et de la Méditerranée. È attualmente docente del corso in Curatela e Mediterraneo, Master di I livello in Pratica curatoriale e filosofia contemporanea del Mediterraneo, e del corso di Storia dell’Arte Moderna e Contemporanea, Triennale in Product Design & Comunicazione Visiva e Graphic Design & Media Digitali presso l’Accademia Abadir. Nel 2019 è stata Visiting Lecturerpresso The Glasgow School of Art. Ha tenuto conferenze presso istituzioni e università tra cui Kingston University, Londra; Columbia University (CAMS), New York; La Sapienza, Roma; Gallerie d’Italia Academy, Milano; IUAV, Venezia; NABA, Milano; Tec de Monterrey, Città del Messico; Università di Glasgow; tra le altre. Suoi testi e saggi sono apparsi su Flash Art, CURA., OnCurating tra gli altri.

Davide Sgambaro (Padova, 1989) è un artista che si è formato all’Università IUAV di Venezia. La sua pratica restituisce dinamiche di resistenza in risposta ai paradossi generazionali insiti nell’ordine sociale. Tra le mostre personali: Nope!, Galerie Alberta Pane, Parigi, 2022; Too much and not the mood, LOCALEDUE, Bologna, 2022;Feeling Fractional, 9 FrenchPlace, Londra, 2022; Kiss, kick, kiss, Istituto Italiano di Cultura, Colonia, 2021; Paesaggi eterni, SpazioSiena, Siena, 2019; White and black stripes and a red nose, Almanac Inn, Torino, 2019. Ha partecipato a premi, residenze e mostre collettive in Italia e all’estero come Nuovo Forno del Pane, MAMbo Bologna, 2023; Klemm’s Gallery, Berlino, 2023; Musei Civici di Spoleto, 2023; SUPERBLAST II, NAM Manifattura Tabacchi, Firenze 2022; Cantica 21, Ministero dei Beni Culturali, Ministero degli Affari Esteri, Roma, 2020-2021; Fondazione Monte dei Paschi di Siena, 2019; Fondazione Spinola Banna per l’Arte, Poirino, 2015, 2018; Q-Rated con la Quadriennale di Roma e Castello di Rivoli, Torino, 2018; Fondazione Bevilacqua La Masa, Venezia, 2015. È uno dei vincitori del premio Pollock-Krasner Foundation, New York, 2023-2024. Il suo lavoro è presente nelle collezioni permanenti del Museo MAMbo di Bologna; Fondazione CRT Arte di Torino per GAM e Castello di Rivoli. 




[1] Con la definizione “pensiero abissale”, Boaventura De Sousa intende una disposizione intellettuale, filosofica e politica binaria che invisibilizza forme di conoscenza indigene, contadine, femminili definite irrilevanti. Cft. Battiston Giuliano, Incontro con Sousa Santos, il Manifesto, 28 gennaio2009, https://www.boaventuradesousasantos.pt/media/Il%20Manifesto_28Jan09.pdf[consultato il 1 luglio 2023].


Ph Clara Linciano, 2023


Rassegna stampa 

Segnalazione, Artribune, luglio 23

Segnalazione, Il Giornale dell’arte, luglio 23

Segnalazione, Segno On Line, luglio 23

Segnalazione, il Corriere del Mezzogiorno, cartaceo, luglio 23

Segnalazione, Juliet Magazine, luglio 23 

Intervista, Exibart, settembre 23



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VOLUME 3. ON A RAISON DE SE RÉVOLTER
21 Luglio 2023 | Trepuzzi, Lecce
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